coriere adriatico
UNA VITA PER GLI ALTRI
Urbino - Una vita dedicata al prossimo sotto il vessillo della Croce Rossa. Carlo Pigliacampo era conosciuto anche per i suoi viaggi e le sue partecipazioni a missioni umanitarie come in Costa D'Avorio. L'uomo era volontario del soccorso della Cri ed espletava regolarmente il servizio ambulanza e pronto soccorso. Non poteva mancare la protezione civile con presenze in calamità naturali e campi scuola. Con la Croce Verde pubblica assistenza ha preso parte nella ex Jugoslavia, proprio durante l'ultimo conflitto, a viaggi con convogli umanitari portando aiuti alla popolazione civile. Si è prodigato anche per viaggi mensili con i bambini che necessitavano di cure in Italia, così come per l'assistenza anziani, ai malati e ai senza tetto. Era iscritto anche all'Avis e all'Aido.
Gli dissero è "Solo influenza", ma è morto in corsia
URBINO - I medici gli riconoscono una influenza, muore in corsia dopo 24 ore di andirivieni dall'ospedale e di sofferenze per problemi cardiovascolari. Carlo Pigliacampo, cinquantunenne di Tavoleto, tecnico per la sicurezza alla Simam di Senigallia, è morto nell'ospedale di Urbino alle 9 del 31 dicembre scorso dopo essere stati ricoverato due volte. Il 3 gennaio l'autopsia ordinata dalla pm Simonetta Catani, che ha aperto un fascicolo. Una vicenda che ha lasciato incredula la comunità di Tavoleto, i colleghi di lavoro di Senigallia e i tanti amici della Croce Rossa e della Protezione Civile dove Carlo Pigliacampo svolgeva volontariato. La famiglia vuole giustizia e così si è rivolta al Codacons regionale rappresentato dall'avvocato di Senigallia Corrado Canafoglia. "La mattina del 30 dicembre - spiega l'avvocato - intorno alle 10.30, Carlo Pigliacampo accusa un forte dolore al petto e al braccio sinistro. La moglie, Fiorella Angeli, chiama il medico di famiglia e il 118 di Urbino. Il medico di base gli diagnostica una problema cardiovascolare e così gli somministra una pastiglia apposita. Poco dopo arriva il 118 che lo trasferisce al pronto soccorso dell'ospedale urbinate. L'uomo non ha febbre ma forti dolori al torace e probabilmente la pasticca consigliatagli dal medico di famiglia ha attenuato quel dolore. Sono le quasi le 11. Qui Carlo Pigliacampo rimane sino alle 17.30, quando i medici constatano una influenza dovuta ad un colpo di freddo e gli prescrivono medicinali per questa patologia. Fiorella Angeli presta servizio volontario nel reparto di chirurgia all'ospedale di Rimini. Più volte - afferma infuriata - ho fatto presente ai medici che mio marito poteva avere un problema cardiaco, ma questi non mi hanno ascoltato ed hanno confermato l'influenza. Carlo Pigliacampo viene dimesso alle 17.30 e torna a casa. "Alle 24 del 30 dicembre - racconta Canafoglia - l'uomo accusa gli stessi dolori della mattina, ma ancora più forti e così la moglie chiama il 118. Di nuovo al pronto soccorso, e per la precisione in astanteria, dove rimane sino alle 8 del mattino del 31 dicembre. Alle 9 circa i sanitari decidono di sottoporlo ad un esame diagnostico al torace. Mentre torna dalla sala esami Carlo Pigliacampo mostra dolori lancinanti al petto e poco dopo muore in corsia. L'autopsia è stata eseguita il 3 gennaio e gli accertamenti autoptici sono ancora in corso. Dalle prime indiscrezioni la morte dell'uomo sarebbe legata a problemi cardiovascolari. "Non vogliamo certo fare processi prima che giungano i risultati degli esami ordinati dalla Procura, certo è però che le modalità, se confermate, in cui è morto il signor Pigliacampo ci lasciano perplessi. Per questo motivo assicuriamo la nostra presenza al fianco della famiglia perché si accerti la verità. Sulla possibilità di una azione legale l'esponente Codacons non lascia spazio a dubbi. Sì, ci riserviamo di costituirci parte civile nel momento in cui fossero individuate responsabilità penali di quanti sono intervenuti.
Firmiamo per ricordare Carlo e perche' nn possa succere a nessuno di voi.
www.firmiamo.it/bastaconlemortibian
raccontero di te..inventero' per te ......
RispondiEliminaper molti non siamo nessuno,ma per qualcuno siamo o siamo stati il mondo.continua cosi.ciao da igor.
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